VOLONTARIATO: EFFETTI COLLATERALI
È ormai assodato, secondo l’opinione generale di chi lo pratica e di chi lo incoraggia e supporta: il volontariato fa bene.
Fa bene ai beneficiari, perché da chi si occupa di loro in veste di volontario ricevono sostegno, aiuto pratico, compagnia, risposta a un bisogno concreto o relazionale.
Fa bene alla società, perché è elemento collante di coesione sociale e veicolo di quei valori per essa fondanti quali la solidarietà, l’altruismo, l’attenzione all’altro, l’inclusione, la lotta all’emarginazione. Inoltre, sempre più, esso viene chiamato ad essere un concreto e ormai irrinunciabile complemento al lavoro delle istituzioni.
Ma, è inutile nasconderlo, fa bene anche a chi lo fa!
Effetti collaterali? Numerosi e a lungo termine! Aiuta a dare un senso a una parte del proprio tempo, crea legami, favorisce la consapevolezza di sé e delle proprie capacità al di fuori delle attività lavorative o della sfera familiare, acuisce la sensazione di essere utili e addirittura indispensabili, accresce il sentimento di autostima, permette di acquisire nuove competenze e può far emergere soft skills altrimenti latenti.
E dunque perché non decidere di sfruttare a proprio vantaggio questi aspetti positivi mettendo nero su bianco il valore aggiunto che il volontariato ci porta? Le organizzazioni che impiegano volontari danno la possibilità di certificare per iscritto l’avvenuta collaborazione tramite un attestato di volontariato.
A titolo di esempio, uno strumento adatto allo scopo potrebbe essere il Dossier volontariato, l’attestato di volontariato diffuso a livello nazionale, nelle tre lingue, creato con l’intento di rendere visibile e riconoscere l’attività di volontariato svolta dal singolo.
Come ben evidenziato nella Guida al dossier stesso, esso “documenta l’impegno volontario; evidenzia le esperienze, le capacità e le competenze acquisite durante il lavoro volontario, che sono utili anche nel lavoro remunerato; è la base per il riconoscimento e la valorizzazione del volontario; è uno strumento di promozione dell’impegno volontario in Svizzera”.
Dal punto di vista del datore di lavoro, il dossier “consente […] di avere rapidamente una visione generale delle capacità sviluppate e impiegate nel lavoro volontario. L’attestato di volontariato, analogo a un certificato di lavoro, documenta l’attitudine lavorativa del candidato, interessi e potenzialità che altrimenti non verrebbero alla luce come le competenze sociali, l’attitudine a dirigere o il senso di organizzazione”.
Per chi ancora non fosse entrato a far parte del mondo del volontariato e desiderasse lanciarsi in questa nuova avventura, è attivo il portale online di Volontariato Ticino. L’invito è quello di consultarne le diverse sezioni, che offrono anche la possibilità di trovare un’attività in base alla regione o all’ambito, o di accedere direttamente agli annunci di ricerca delle oltre 80 organizzazioni iscritte, oltre alle proposte formative regolarmente pubblicate.
Dove posso ricevere maggiori informazioni sulle possibilità di volontariato sul territorio cantonale, o richiedere una consulenza personalizzata
Volontariato Ticino
c/o Conferenza del Volontariato Sociale (CVS)
Via alla Campagna 9,6900 Lugano
Tel. 091 970 20 11 Lu-ve, dalle 8.30 alle 12.30
info@volontariato.ch
www.volontariato-ticino.ch
Dove posso trovare il Dossier volontariato?
https://dossier-freiwillig-engagiert.ch/it/.
Contributo di: Volontariato Ticino, 2025