Squilibrio tra risorse e carichi di lavoro? Focus sulla situazione lavorativa

Lo stress sul lavoro, dovuto allo squilibrio tra i carichi che affronta una persona e le risorse di cui dispone, è una questione rilevante per le aziende. I fattori di carico sulla salute hanno effetti negativi sul benessere delle collaboratrici e dei collaboratori e sulla produttività dell’azienda: come potenziare le risorse personali e inerenti alla situazione lavorativa per farvi fronte?

Secondo lo Job Stress Index 2020 di Promozione Salute Svizzera, il 30% delle persone occupate ritiene di avere più carichi sul lavoro che risorse e la quota di persone emotivamente spossate ammonta al 29%. La perdita di produzione a livello svizzero dovuta a problemi di salute si attesta a 48 miliardi di CHF nel 2020. Di questi, circa 7.6 miliardi sono attribuibili allo stress lavorativo. 

Si rende dunque necessario riflettere relativamente a un nuovo modo di stare dentro al lavoro, che possa permettere un diverso equilibrio non solo a livello dell’individuo ma anche dell’intera organizzazione. In un mondo caratterizzato dalla globalizzazione e da continue evoluzioni tecnologiche ma anche dall’invecchiamento demografico, il lavoro è indubbiamente cambiato. Sono emerse nuove forme contrattuali, vi è una maggiore intensificazione del lavoro, i ritmi sono più irregolari e flessibili.

Proprio tenendo presenti le trasformazioni del mondo del lavoro, è importante approcciarsi al tema della salute al lavoro focalizzandosi sulla situazione lavorativa, partendo dall’assunto che una sana situazione di lavoro è un prerequisito essenziale per la salute al lavoro.

I fattori di carico sul lavoro sono molteplici: possono essere legati all’organizzazione del lavoro (p.es problemi relativi al tempo di lavoro), ad aspetti sociali (p.es. problemi relazionali con colleghi e/o i responsabili), ad aspetti infrastrutturali o ad aspetti personali. Per farvi fronte, è importante non solo concentrarsi sulle risorse del singolo collaboratore o della singola collaboratrice ma anche sull’ambiente e la situazione lavorativa che sono capacitanti ossia che possono fornire gli strumenti per rispondere ai carichi di lavoro. 

La letteratura sottolinea che il fatto di poter controllare la situazione lavorativa - il margine di manovra deriva dall’organizzazione del lavoro - è un fattore importante. Più è ridotta la capacità di controllo della situazione lavorativa di fronte a richieste elevate, più la tensione sul lavoro aumenta. Anche il sostegno sociale di colleghi e superiori, la partecipazione al processo decisionale e il riconoscimento dell’impegno profuso sul lavoro diminuiscono lo stress. 

Quando l’organizzazione del lavoro permette di dare senso al proprio lavoro, di salvaguardare i legami sociali, di «fare bene il proprio lavoro» e di garantire confort al lavoro allora il lavoro diventa sinonimo di benessere [1]. 

Temi importanti e complessi che vanno affrontati con consapevolezza e competenza all’interno delle imprese. Competenze che vanno necessariamente costruite e sviluppate, anche appoggiandosi a percorsi formativi come il CAS Management della salute al lavoro della SUPSI, una proposta basata su un approccio pratico allo scopo di favorire l’ottenimento di competenze trasferibili nel contesto professionale di riferimento.

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale

Danuscia Tschudi
Ricercatrice senior


[1] Abord De Chatillon E., Richard, D., « Du sens, du lien, de l'activité et de confort (SLAC). Proposition pour une modélisation des conditions du bien-être au travail par le SLAC », Revue française de gestion 2015/4 (N° 249), p. 53-71.DOI 10.3166/RFG.249.53-71.

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