aiti4Welfare

View Original

Perché in azienda?

Per molte persone, l’azienda è come una seconda famiglia perché, ci piaccia o no, ci passiamo gran parte del tempo, spesso per diversi anni. Per le  generazioni che ci hanno preceduto addirittura, c’era il mito del “posto fisso”, ovvero avere un buon impiego dove passare gran parte della propria vita. 

Anche oggi, che le modalità di impiego sono molto cambiate, figure come l’imprenditore, i CEO, dirigenti e responsabili delle HR possono, nel bene, o nel male, condizionare le scelte di alcuni collaboratori, sia nella loro crescita professionale, che in quella personale. 

Un corso di formazione, un incarico fuori sede, un semplice evento in azienda, possono rappresentare un’inaspettata opportunità per fare quel famoso “click” che nella vita privata la possibilità e/o il coraggio di fare. 

Per molti aspetti il tipo di lavoro è spesso interconnesso con la vita privata: perché si lavora da casa, fra colleghi si instaurano rapporti di amicizia e la comunicazione avviene attraverso gli stessi canali: in WhatsApp ci sono anche le chat di lavoro, le email arrivano anche nel weekend e i meeting online vengono spesso fatti dalla cucina di casa. I confini sono sempre meno marcati e il giusto bilanciamento fra attività lavorativa, impegni personali. È un terreno difficile: occorre essere preparati, allenati e ben equipaggiati perché su questi passaggi si gioca buona parte della propria salute e della propria serenità. 

Il segreto sia per le aziende che per i collaboratori, sta proprio nel riscoprire e praticare alcune  semplici azioni che possono fare una gran differenza: imparare a respirare correttamente per ridurre lo stress, eseguire qualche movimento per evitare il mal di schiena, ricordarsi di bere spesso, fare degli spuntini intelligenti per evitare gli attacchi di fame e imparare qualche segreto per riuscire a preparare pasti veloci, buoni e salutari. 

Dentro queste nuove forme di “modus vivendi” appare sempre più logico e necessario, inserire delle iniziative in cui le persone abbiano l’occasione di fare qualcosa di concreto per la propria salute e per la propria longevità. L’obiettivo di tutti, oggi più che mai, è quello di vivere il più a lungo possibile in salute. L’aspettativa di vita si è molto allungata negli ultimi decenni, ma l’insorgenza di alcune malattie anche invalidanti è sempre più precoce e nessuno aspira a questo. Senza pensare al peggio, il mal di schiena è uno dei principali motivi di assenza dal lavoro, il che si traduce anche in uno dei principali nemici del proprio tempo libero.

Vai dal medico e ti dice che innanzitutto sarebbe il caso di perdere peso; vorresti iniziare la dieta, ma non hai tempo di stare a pesare tutto quello che cucini e poi la vita è già piena di rinunce per sacrificarsi anche a tavola; il cibo buono lo trovi dappertutto ed è sempre quello già pronto, più calorico e meno nutriente! Allora tutto sembra giocare contro di te, prendi un antinfiammatorio, fai qualche seduta di fisioterapia (purché sia breve) e speri che passi, così come è venuto, perché qualsiasi rimedio è sempre più facile che cambiare le proprie abitudini. 
A meno che..”

A meno che la tua azienda non ti proponga una valutazione posturale con il fisioterapista, o una consulenza con il nutrizionista che ti spiega i segreti di una pausa pranzo intelligente, (cosa scegliere davanti a un buffet, cosa puoi portarti da casa, o cosa scegliere dal menù di un ristorante), come leggere tramite App le etichette di un prodotto, cosa scegliere per una colazione salata, o ancora come sostituire la vaschetta di gelato davanti alla TV. Allora perché non ascoltare i consigli del cuoco che viene in azienda per uno show cooking in cui ti  spiega come ridurre lo spreco di cibo, quando fai la spesa, quando conservi e mentre cucini.

Cose semplici e pratiche.

Cambiare abitudini non è facile; tuttavia ci sono molti accorgimenti che possono aiutarci a sostituire quelle meno salutari. Uno di questi è la condivisione: un po’ come dire che la fatica affrontata insieme, pesa la metà. E allora in pausa pranzo, o al termine della giornata di lavoro si può condividere con qualche collega la passione per la corsa e organizzare dei piccoli gruppi di aspiranti maratoneti. Oppure prima della pausa caffè ci si può ritrovare a fare una breve sequenza di esercizi antistress per allentare la tensione cervicale. 

Altre “chicche” con cui l’azienda può contribuire al benessere dei propri collaboratori sono le sessioni di respirazione consapevole, la meditazione guidata, oppure una passeggiata nella foresta per rigenerare mente e spirito, come insegna la cultura giapponese.

La base comune di qualsiasi iniziativa resta la volontà, la voglia di fare qualcosa insieme per portare dei cambiamenti significativi nelle proprie vite. Questo è il presupposto fondamentale, senza il quale anche un buon progetto è destinato a incontrare delle resistenze. Spesso basta qualcuno che muova i primi passi, per scoprire quanti altri sono disposti a seguirlo e come il circolo possa magicamente diventare virtuoso, sia per l’azienda che per i singoli partecipanti.

Occorrono idee originali, capacità di adattarle alle diverse realtà aziendali e tanta energia. Riuscire a trasmettere l’entusiasmo e a coinvolgere le persone, fa smuovere le montagne e permette di trasformare ogni iniziativa, in un successo. 

Se desideri sapere come far uscire dalla zona di comfort i tuoi colleghi, o i tuoi collaboratori, sarò felice di mettere a tua disposizione la mia esperienza.

Contributo di : Charlie Bernasconi, Istruttore Federale SFGV, Esperto di Clinical Exercise, charlie_bernasconi@undertraining.ch

Per diventare partner di AITI4Welfare e/o condividere le vostre buone pratiche o progetti per il territorio scrivere a: info@aiti4welfare.ch