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Lo smart working comincia dall’ufficio

Lavorare smart significa maggiore autonomia nella scelta di luoghi, spazi e modalità di lavoro in cambio di maggiore responsabilizzazione sui risultati.

Fino a qualche anno fa, lavorare da una postazione diversa rispetto a quella in ufficio era considerata un’idea interessante, ma difficilmente applicabile. Oggi, invece, lo smart working, anche detto “lavoro agile", non è più un’eccezione, ma è entrato a far parte delle abitudini lavorative di numerose aziende.

Smart Working vs Telelavoro

Ma attenzione a non confondere lo smart working con il telelavoro: se il primo si riferisce a un diverso modo di organizzare il lavoro, sia nel tempo che nello spazio, il secondo prevede lo spostamento (in tutto o in parte) della sede di lavoro dai locali aziendali ad un’altra sede - solitamente è l’abitazione - mantenendo gli stessi orari adottati in ufficio.

Smart Working: quali sono i suoi vantaggi

Lo smart working - inteso come innovativo approccio all’organizzazione delle attività produttive - comporta numerosi vantaggi non solo per i lavoratori, ma anche per l'azienda e per l’ambiente.

  1. incremento della produttività;

  2. incremento della flessibilità;

  3. agevolazione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;

  4. riduzione dei tempi e dei costi di trasferimento;

  5. riduzione dell’assenteismo;

  6. aumento della soddisfazione e della motivazione.

Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, si può stimare l’incremento di produttività per un lavoratore derivante dall’adozione di un modello di Smart Working nell’ordine del 15% e un tempo medio annuo risparmiato in viaggi/spostamenti di 40 ore.

Come implementare lo Smart Working in azienda

Implementare un sistema di Smart Working in azienda impone un investimento in termini di risorse tecniche e cultura aziendale.

È chiaro che le persone, per poter lavorare al di fuori dei locali aziendali, devono possedere adeguati strumenti tecnologici e aver facile accesso alle informazioni e ai documenti. Per questo l’azienda deve adottare un sistema di condivisione cloud-based e fornire ai dipendenti la strumentazione idonea a lavorare agevolmente, sia dentro che fuori l’ufficio.

Allo stesso modo, l’organizzazione deve adottare un diverso approccio al lavoro, più basato sul raggiungimento di obiettivi condivisi che sul tempo e sulla presenza fisica delle persone.

Conclusioni

Concludendo, lo Smart Working rappresenta non solo una grande opportunità per le aziende, ma anche il futuro del lavoro. In una società sempre più fluida e dinamica, anche le modalità di lavoro devono stare al passo.

Le imprese del Cantone Ticino hanno oggi un’opportunità da cogliere, grazie al programma “Smart working, istruzioni per l’uso” .

AITI ha messo a punto un percorso per aiutare aziende e organizzazioni a valorizzare l’esperienza del lavoro in remoto, integrandola nella propria organizzazione in modo strutturato. Un team multidisciplinare di esperti che aiuta l’azienda nell’analisi, la supporta con la consulenza e la sostiene nella fase di implementazione e di valutazione delle misure.

Un percorso pensato per le imprese e finanziato dal fondo conciliabilità Vita-Lavoro, introdotto in Ticino nel 2019 con la riforma cantonale fiscale e sociale.

“Smart working, istruzioni per l’uso” è a disposizione di tutte le aziende e le organizzazioni che hanno la loro sede sul territorio del Cantone Ticino. Un servizio proposto anche sulla piattaforma di servizi di welfare aziendale “AITI4Welfare”.


Luca Brusamolino

Luca Brusamolino è Ceo di Workitect e Smart Working expert, Dal 2016 si occupa di consulenza alle aziende nei processi di workplace change e nell’introduzione dello smart working. Docente del Master di Secondo Livello in HR Management c/o business school LUM Jean Monnet, tiene seminari e testimonianze presso diverse Università tra cui USI e SUPSI e ha scritto articoli per riviste e quotidiani come Office Layout, Il Fatto Quotidiano, Persone e Conoscenze.