La protezione dell’integrità personale in azienda non è un costo.
Da tempo Massimo, direttore generale di una nota industria nel Luganese, percepisce un certo malessere nella sua azienda. Confrontato con l’attuale situazione economica non ha tempo di indagare oltre.
Un giorno, a margine di un’importante riunione con il suo staff di direzione, Luca, suo fedelissimo collaboratore, responsabile finanze e controlling, gli riferisce di sentirsi ingiustamente trattato dal responsabile commerciale. Ritiene di aver vissuto soprusi tali da compromettere la sua salute e il corretto svolgimento del suo lavoro. Luca si rende conto che sta letteralmente perdendo colpi e ritiene di essere ingiustamente attaccato.
Massimo cade dal pero.
Cosa è tenuto a fare Massimo?
Come datore di lavoro, Massimo si impegna a garantire a pieno titolo la protezione dell’integrità personale come richiesto e raccomandato dalla legge.
Infatti, ciascun datore di lavoro è chiamato a proteggere i propri collaboratori da qualsiasi violazione dell’integrità personale, come la discriminazione, la violenza, la molestia psicologica (mobbing), la molestia sessuale. Inoltre, si impegna a prevenire ed eliminare le violazioni dell’integrità personale e fornisce alle persone vittime di tali comportamenti gli strumenti per informarsi, difendersi e rivolgersi a una persona di fiducia designata nel caso in cui la loro integrità personale venga minacciata o lesa.
Quindi, a chi rivolgersi?
Massimo può affrontare la situazione coinvolgendo le Risorse umane della sua azienda, affinché verifichino l’applicazione dei regolamenti e delle direttive esistenti.
Non è però sempre facile per un collaboratore aprirsi con figure note in azienda. V’è, infatti, il timore che vengano compromesse la neutralità e l’equidistanza.
Per poter garantire l’assoluta sicurezza e riservatezza è possibile rivolgersi ad un’entità esterna all’azienda e disporre, quindi, di una persona di fiducia.
Questa soluzione permette ai collaboratori di riflettere e interrogarsi in merito al disagio in atto insieme ad un partner esterno, disponendo così di una visione priva di influenze o di conflitti di interesse imputabili alla conoscenza dell’organizzazione e della cultura aziendale.
Questa opportunità è stata statuita dal Consiglio Federale (tramite messaggio del 2 febbraio 1994), dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) nel suo commento all’art. 2 dell’Ordinanza 3 concernente la legge sul lavoro, e dal Tribunale Federale (sentenza del 9 maggio 2012).
Quale è il compito della persona di fiducia esterna all’organizzazione?
Massimo è incuriosito da questa soluzione per la sua azienda. Decide, quindi, di approfondire questa opzione, verificando, dapprima, quali siano i compiti assunti dalla persona di fiducia. Scopre, pertanto, che la figura esterna, nello specifico, ha il compito di sostenere, accompagnare ed orientare nella ricerca di una soluzione le persone interessate.
La persona di fiducia garantisce la confidenzialità e non intraprende alcun passo senza l’autorizzazione di chi l’ha consultata.
E a quali costi?
Massimo si informa poi anche su quali possono essere i costi di una tale operazione e scopre che, naturalmente, il prezzo dipende dall’ampiezza dei servizi richiesti, questioni che vanno definite insieme al professionista che si desidera coinvolgere.
Riesce anche a parlare con altre imprese che hanno adottato questa soluzione. Raccontano di un investimento con ritorni molto interessanti, nei termini di un netto miglioramento nella percezione di sicurezza dei propri collaboratori e della soddisfazione per aver disinnescato situazioni potenzialmente molto dannose e costose per l’azienda.
In ogni caso i costi derivanti da situazioni di disagio/difficili che compromettono l’efficacia aziendale possono essere monitorati e a fine anno ottenere informazioni preziose grazie ad un rapporto anonimizzato, che permetterà altresì di fare della sensibilizzazione e dell’inFormazione.
Grazie a questa osservazione esterna l’azienda di Massimo potrà essere proattiva e sviluppare un clima di lavoro in cui il benessere dei collaboratori rappresenti una priorità e non un costo.