Coniugare conciliabilità e sostenibilità? Si può e conviene. La via ticinese.

 

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero 2/2023 di TuttoGreen

a cura di Marialuisa Parodi, condirettrice EquiLab

Pari opportunità e Coesione Sociale rappresentano uno dei tre pilastri della strategia per lo sviluppo sostenibile 2030 della  Confederazione, insieme a Consumo e Produzione Sostenibili  e  a Clima, Energia, Biodiversità.

Tutta l’Agenda 2030 sembra un pò in affanno, ma nel caso della conciliabilità vita-lavoro,  tema centrale di pari opportunità, i progressi sono stati finora davvero troppo lenti;  forse perché tocca corde culturali molto delicate, in cui si innestano la tradizione dei ruoli di genere e  l’idea che famiglia e scelte di accudimento siano ambiti privati, che non riguardano lo Stato o l’economia.

Di conciliabilità si parla moltissimo e da tempo, ma la  frattura generazionale  nella sua interpretazione è sempre più netta.  Per Boomers e X,  é  un problema delle madri lavoratrici; per  Millenials e  Centennials  le cose stanno molto diversamente; pensiamo alle giovani coppie di  genitori: entrambi hanno investito  in formazione e condividono simili aspettative per quanto attiene lo sviluppo professionale e il  tempo da dedicare ai figli.

Per la cura del 64% dei bambini tra o e 3 anni si ricorre ad aiuti  esterni alla famiglia. Ma, al contrario del resto d’Europa,  l’asilo nido copre solo la metà del fabbisogno (anche meno, nei  cantoni rurali e in Ticino). Le ragioni le sappiamo: costa troppo o  i posti sono insufficienti. Così,  se non ci sono i nonni,  le mamme si adeguano al part-time (un altro primato europeo), sacrificando le proprie potenzialità professionali e di reddito:  questi sono  elementi identificati dagli studi come in grado di far  deragliare le intenzioni di mettere al mondo  altri figli. 

Beninteso,  il tempo parziale è un ottimo strumento. Piace sempre di più anche agli uomini, come ci dicono le statistiche,  e non più solo ai genitori,  basti pensare alle esigenze dei familiari curanti, in crescita esponenziale, o alla nuova concezione di equilibrio e qualità di vita dei nativi digitali.

In Ticino, le aziende che desiderano  implementare soluzioni di conciliabilità godono degli incentivi finanziari della riforma fisco-sociale entrata in vigore già nel 2018. EquiLab è il centro di competenza per la conciliabilità vita lavoro e la valorizzazione delle differenze di genere, che, insieme ai partner della piattaforma Vita Lavoro (AITI e ProFamilia Svizzera Italiana) opera sul territorio per fornire la necessaria consulenza. 

L’audit EquiLab prevede una rilettura dell’offerta di conciliazione già in essere e una messa a confronto con la relativa domanda reale (o latente) da parte dei  dipendenti, anche in funzione delle proposte che l’azienda ha desiderio o possibilità di sviluppare. Pertinenza, efficacia ed efficienza sono le parole chiave, che dipendono molto dal focus sul capitale umano, attuale e potenziale, derivato dall’esame dei dati socio-demografici della popolazione aziendale e dalle risposte della survey mirata.

La progressiva messa a fuoco della fotografia di partenza corrisponde ad un percorso di consapevolezza; verso le aree di miglioramento e il ventaglio di opportunità a cui attingere strategicamente.  Un esempio  emblematico sono i risultati che riguardano bisogni e percezioni delle diverse generazioni, con e senza impegni di cura: una complessità che, una volta decodificata,  si trasforma  in input preziosi per il management, rispondendo al bisogno di fidelizzare il personale o restare attrattivi sul mercato del lavoro. 

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