Dal malessere al benessere in azienda

La Gestione della Salute in Azienda è uno dei temi sempre più al centro del mondo dell’impresa e del lavoro. Non occuparsene è un costo umano, sociale e aziendale.

Per questo martedì 23 novembre AITI, l’Associazione industrie ticinesi, con la presenza del direttore Stefano Modenini, ha promosso un convegno al Palazzo dei congressi di Lugano dal titolo “Quanto costa il malessere in azienda?”

Si potrebbe rispondere, in modo quantitativo, con le cifre elencate da Anna Brdar, responsabile della gestione della salute in azienda per la Svizzera italiana di Helsana. 

I casi trattati da Helsana per IGM (Indennità giornaliera per malattia) sono stati in costante aumento dal 2009 al 2016 per tutti i tipi di diagnosi da quelle psichiche a quelle fisiche.

Vi sono poi i 32 milioni di giorni lavorativi persi ogni anno per motivi di salute, secondo i dati diffusi nel 2019 dall’Ufficio federale di statistica. Tutto ciò si trasforma in costi diretti per l’azienda ma anche indiretti: disagi organizzativi, straordinari, più insoddisfazione, nuovo stress, minor qualità e produzione.

Vi è poi un altro fenomeno legato al malessere in azienda: il presenteismo. Quando si va al lavoro ma vi è concentrazione ridotta, conflittualità, con conseguente rischio di errori e infortuni e maggiore insoddisfazione del cliente. Simili situazioni sono frutto di situazioni nelle quali occorre intervenire responsabilizzando tutti i soggetti coinvolti: i collaboratori, i superiori e l’azienda. 

Come evidenziato dal dott. Ivano Del Grosso, medico del lavoro: “La pandemia ha portato con sé ulteriori motivi di insicurezza e nuove fonti di ansia, che mettono la società tutta davanti alla grande sfida di trovare nuovi equilibri. In palio, vi è la salute psicofisica delle persone e la competitività delle imprese”.  

Ma quali sono le buone pratiche che possono contrastare il malessere in azienda nella sua componente psico-sociale? Alcune indicazioni sono giunte da Stefania Mastrillo, psicologa del lavoro presso il Laboratorio di Psicopatologia del Lavoro, un centro di consulenza e riflessione sulle problematiche legate alla salute, mentale e fisica, al lavoro. Il principale consiglio per le aziende è quello di formare persone di fiducia all’ascolto attivo, cioè attento e non pregiudicante. Serve a chi ha il problema a scaricare le emozioni e ad elaborare il suo problema in vista della prospettiva di una soluzione.

Mario Timbal, direttore RSI, ha portato la posizione e la prospettiva di un CEO di una grande azienda ticinese nella Gestione della Salute in Azienda. 

A chiudere i lavori è stata la presentazione del progetto AITI4Welfare, a cura di Nicola Giambonini, responsabile CSR di AITI. Si tratta di una piattaforma online che sta nascendo per mettere in contatto l’offerta e la domanda a livello ticinese tra le aziende che offrono servizi legati alla cura, all’assistenza, alla sicurezza e al benessere delle persone e quelle che vogliono creare un piano welfare personalizzabile per i propri collaboratori. Un modo concreto, pratico e semplice di fare rete, per passare dal malessere al benessere in azienda.

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